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Risoluzione immagine. Come scegliere quella giusta.

  • Tempo di lettura stimato: 2 minuti
Risoluzione immagine. Come scegliere quella giusta.

Indice

Stampare con una risoluzione di 300 dpi. Un’immagine con una risoluzione di 250 ppi. In entrambi i casi si parla di risoluzione, ma qual è la differenza? Facciamo chiarezza.

Cos’è la risoluzione di un’immagine

La risoluzione di un’immagine è il livello di dettaglio dell’immagine e dipende dalla densità di pixel che la compongono. Più alto è il numero di pixel, maggiore è la risoluzione dell’immagine; questo, generalmente, significa anche che è possibile una maggiore qualità di stampa. La risoluzione di un’immagine si misura in pixel per pollice (ppi).

Quando un’immagine si vede tramite uno schermo bisogna considerare anche la risoluzione di questo. Sarà proprio quest’ultima a determinare la qualità con la quale si vedrà l’immagine a video.  

Risoluzione e dimensione del file

Più è alta la risoluzione di una foto, maggiori dati essa contiene e tanto più alta è la dimensione del file, che viene espressa in kilobyte (KB), megabyte (MB) o gigabyte (GB). Ma a parità di pixel le dimensioni del file possono essere diverse e dipendono dal tipo di formato scelto per il salvataggio (GIF, JPEG, PNG e TIFF): formati diversi, infatti, adottano diversi metodi di compressione.

Risoluzioni di stampa

La risoluzione di stampa si misura in dpi e indica il numero massimo di punti di inchiostro che la stampante lascia per ogni pollice. La risoluzione standard per la stampa litografica offset è oggi pari a 300 dpi.

La scelta della risoluzione di stampa dipende da cosa si stampa: per i quotidiani essa è pari a 100 dpi, per le stampe di grande formato e per la cartellonistica è pari a 200 dpi mentre per le riviste patinate, per i libri e per le stampe pregiate si sale a 300 dpi.

Risoluzione dell’immagine e dimensioni di stampa

Le dimensioni di stampa di un’immagine dipendono dalle sue dimensioni in pixel e dalla sua risoluzione. Riducendo il valore dei dpi è possibile aumentare le dimensioni di stampa, senza perdere la qualità. Da considerare in tal senso che la vista umana a una breve distanza non distingue le differenze di qualità oltre i 240 dpi. Ma quando i dpi diventano troppo bassi l’effetto che si ottiene è quello di un’immagine a quadretti.

 

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