La stampa offset necessita conoscenze pregresse e importanti in merito poiché una tecnica di stampa particolare e le macchine con cui si lavora sono estremamente complesse.
Ogni lavoro va studiato e portato avanti in modo minuzioso, la precisione dei vari passaggi consente di raggiungere una resa finale di stampa qualitativamente alta. Insomma, parlandoci in modo chiaro, non è solo la macchina che fa la stampa.
C’è necessità allora di stampatori professionisti, fini conoscitori della stampa offset e di tutti i suoi segreti affinché un catalogo, una rivista o uno stampato di piccolo formato facciano davvero la figura che devono e siano qualitativamente accettabili.
Se il nostro compito è supportare la comunicazione aziendale, allora diventa necessario permettere ai nostri esperti di aggiornarsi continuamente, di tramandare di generazione in generazione ciò che si è appreso ed essere pur sempre aperti al nuovo, in un momento in cui lo sviluppo tecnologico corre non poco.
Far uscire dalle macchine di stampa un lavoro dopo l’altro non è una cosa facile per tutti.
Possiamo definirla con il suo termine tecnico, ossia una stampa planografica indiretta che, a primo acchito potrebbe ricordare la stampa delle litografie d’arte. In questa tecnica di stampa il foglio è a contatto con una pietra o con una lastra di alluminio microgranito. Qui vengono impiegati tre cilindri strettamente connessi a contatto tra loro.
Differenza sostanziale, sebbene la ratio di fondo sia simile, è la tecnica di stampa offset. La macchina di stampa offset su carta si ebbe per la prima volta intorno al 1900, in Russia, a opera di Ira Washington Rubel. La sua intuizione avvenne per la poca soddisfazione all’osservare la sua macchina in piana. Lavori di un certo rilievo, risultato non ottimale.
Doveva in qualche modo ottimizzare la cosa, riuscire a poter dare quel di più alla carta che avrebbe stampato perché il risultato finale, anche di fronte a lavori piuttosto complessi, fosse di prima qualità.
Arriviamo dunque alla seconda domanda riguardante il suo funzionamento. Basata sul principio di repulsione tra liquidi, è chiamata indiretta perché l’inchiostro in questo caso passa dalla lastra litografica al caucciù e da lì alla carta.
Di solito le macchine agiscono in maniera contraria, ossia l’inchiostro passa direttamente dalla lastra di alluminio alla carta.
La seconda differenza sostanziale riguarda i liquidi di repulsione: per la stampa offset parliamo di acqua, olio e inchiostri.
Il processo vero e proprio può essere schematizzato, pur partendo dal fatto che questo tipo di stampa avviene grazie all’utilizzo di tre cilindri:
Questo procedimento permette di ottenere colori brillanti, di eccezionale definizione e quindi risultati di altissima qualità.
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